I nuovi manager della comunicazione. Identikit delle prime linee in DDB Group.

Con l’intervista al Ceo Sonia Magri, che dallo scorso gennaio guida l’agenzia, e al Chief Creative Officer Luca Cortesini, prende il via l’inchiesta di ADVexpress dedicata ai nuovi leader della communication industry. Quest’anno si sono uniti all’agenzia, o hanno ricevuto promozioni interne, alcuni professionisti tutti nativi degli anni ’80. Samantha Scaloni e Daniel Cambò, da tempo legati alla sigla, sono stati promossi ECD. Elena Boso è rientrata in agenzia in qualità di New Business and Operations Director e Marco Mammino è tornato come Strategy Director. Davide Milani ha poi affiancato al ruolo di Account Director quello di Sustainability Manager. Il ‘tavolo’ verrà allargato ad altre figure, cominciando dall’area del retail.

Nell’ultimo anno l’industry della comunicazione e il mercato delle aziende sono stati al centro di un rinnovo delle prime linee dei team creativi, manageriali e di marketing, con nuovi arrivi o la promozione di professionisti in house. Insomma, si sta riconfigurando la classe dirigente della comunicazione.
Sotto la spinta di strategie e obiettivi di crescita nazionali e internazionali, del cambiamento imposto dalla tecnologia con l’affermazione dell’intelligenza artificiale che richiede nuove capabilities, o in risposta alle nuove sfide di business di uno scenario competitivo, assistiamo a un dinamico ricambio generazionale ai vertici delle agenzie, creative e media, e delle imprese. Se da un lato nomi noti del settore hanno assunto incarichi più strategici e di maggior responsabilità, dall’altro sempre più nuovi talenti hanno ottenuto la leadership creativa e manageriale.

Chi sono le nuove leve della comunicazione e del marketing?  Scopriamolo insieme con questa inchiesta dedicata al nuovo ‘Star System’ della creatività, del media e del mercato che prende il via con DDB Group Italy, che quest’anno ha visto l’ingresso e la promozione di numerosi talenti tutti nativi degli anni ’80. 

Essere una realtà dove i talenti possono crescere a tutto tondo è un aspetto che riveste un ruolo nevralgico nella strategia di crescita e sviluppo dell’agenzia ridisegnata dal Ceo Sonia Magri, dallo scorso gennaio alla guida della sigla del gruppo Omnicom, insieme al CCO Luca Cortesini, che dal 2020 ne dirige il reparto creativo. Vediamo, attraverso le domande che abbiamo posto ai nostri interlocutori, qual è la loro visione.

 

Quali asset offre DDB ai suoi talenti per rispondere alle nuove sfide del mercato?

Sonia Magri: Innanzitutto, c’è la capacità di mettere a fattor comune conoscenze e nuove idee. Ne è dimostrazione il mio personale percorso che mi ha sempre esposta molto al confronto con il nostro network e con le eccellenze di DDB e, allargando la lente, della stessa Omnicom nel mondo (oggi al centro di un merging con Interpublic, ndr). Poi c’è l’approccio di vicinanza ai clienti, che ci porta ad avere sempre uno sguardo molto pragmatico per far sì che il nostro contributo sia una risposta a problemi effettivi di business.

Luca Cortesini: Per raggiungere questo obiettivo non c’è però una formula univoca. Per essere precisi, non c’è mai veramente quando si cerca un atterraggio strategico-creativo. I nostri progetti di comunicazione sono infatti media-neutral, ispirati e fondati, ovviamente, su analisi e ricerca, ma sempre concentrati sul valore emotivo. E questo perché il lavoro creativo rimane valido fin quando il “cosa” continua a pesare quanto il “come”. Un punto nodale, per noi, su cui abbiamo costruito tante case study, tutte legate da un unico bisogno: mettere in circolo insight capaci di rilanciare o sostenere nuovi progetti sui brand.

 

A tradurre questa filosofia in campagne concrete sono stati chiamati Samantha Scaloni e Daniel Cambò, nati nei primi anni ’80, che, nel corso del 2024, sono stati promossi nel ruolo di ECD. Quali competenze sono state fondamentali per meritarsi questi incarichi?

Luca Cortesini: Samantha e Daniel non sono nati in DDB, ma è qui che sono diventati grandi. In questi anni, hanno dimostrato di essere perfettamente allineati alla cultura dell’agenzia e hanno acquisito un metodo unico che ci consente di spingere sulla creatività dandole la forma e la concretezza che merita. Nel loro nuovo ruolo, sono già al lavoro per trasferire trasversalmente le loro skill a un reparto creativo che hanno riorganizzato, continuando ad evolvere il nostro approccio in vista dei nuovi need tecnologici e di mercato, e a valorizzare quella cultura che resta preziosa ed essenziale per il nostro mestiere. E sono già tanti i lavori che stanno vedendo la luce sotto questa nuova prospettiva, tra cui gli ultimi Good to Read Packs” per Bennet e The Red Flag Tag” per IKEA.

 

(Nella foto, da sinistra: Daniel Cambò – Executive Creative Director; Elena Boso – New Business and Operations Director (in piedi); Davide Milani – Sustainability Manager (in piedi); Samantha Scaloni – Executive Creative Director e Marco Mammino – Strategy Director).

 

New media, tech, digital social contents, IA, dati, new business sono alcune delle parole chiave della creatività oggi. Come DDB le fa proprie traducendole in progetti strategico – creativi efficaci e in linea con le esigenze delle aziende?

Sonia Magri: La filosofia di DDB si basa su un punto fermo: la stretta connessione tra creatività ed efficacia. Per funzionare, la prima deve, infatti, dare soluzione alle necessità di business. Il che fa diventare ricerca, dati e analisi il nostro pane quotidiano. E neppure l’IA sfugge a questa regola: è uno strumento che mettiamo al servizio del business per offrire prodotti più competitivi.

 

A proposito di intelligenza artificiale, come vi siete strutturati per sfruttare al meglio le sue potenzialità? Come questa ‘rivoluzione’ sta ‘rivoluzionando’ anche il modo di pensare e realizzare una campagna pubblicitaria?

Luca Cortesini: Il nostro approccio si traduce in una semplice regola: AI sì, ma dove e quando serve. Da un lato l’AI risolve problemi, grazie a quello che si presenta come il suo principale beneficio: l’efficienza e l’accelerazione di una serie di passaggi e fasi di lavoro. Dall’altro, però, va gestita con attenzione. DDB ha quindi scelto di operare con tool proprietari e con la sua piattaforma RAND, che integra gli svariati modelli di AI in risposta alle nostre necessità. Il tutto con impatti positivi su molteplici ambiti, dal trend hunting all’effectiveness. Poi ovviamente c’è tutta la parte di supporto e preparazione delle varie fasi di sviluppo strategico- creativo. In termini organizzativi, al nostro interno abbiamo affidato a Daniel, tra le figure più preparate in agenzia in tema di innovazione, il compito di mantenere i contatti con i team internazionali DDB e rimanere costantemente aggiornato seguendo i principali gruppi di sviluppo, così da attivare uno scambio virtuoso di tutte le soluzioni in divenire per le diverse industry. Perché la vera chiave per sfruttare l’AI, in questa fase, sta nell’aggiornamento costante e continuo.

 

Nel 2024 in agenzia sono rientrati in agenzia due professionisti: Elena Boso, in qualità  New Business and Operations Director, e Marco Mammino,  Strategy Director. Una nuova generazione di manager a servizio del business?

Sonia Magri: Elena ha abbracciato il new business con la serietà che questo merita. È una giovane leader che ben rappresenta DDB per valori, skill, serietà e potrei continuare a lungo. Per questo ho deciso di invitarla a deviare dal suo percorso per intraprenderne un altro. Dove sta facendo davvero molto bene. Marco è entrato alla guida del reparto strategico. È un professionista preparato, metodico e strutturato, ma al contempo capace di tenere insieme la sua squadra, di dare la giusta visibilità ai talenti che ne fanno parte. E ancora, è appassionato nel dialogo con gli altri reparti e specialisti, perché mai come in quest’epoca una strategia efficace è frutto dell’orchestrazione di tante voci, discipline, professionalità. (Entrambi i professionisti hanno all’attivo solide esperienze nella industry creativa. Mammino,  classe 1985,  durante 15 anni di carriera, ha lavorato presso grandi network internazionali, da JWT, 1861united, Grey, DDB e agenzie indipendenti (DUDE), occupandosi di campagne e progetti per brand locali e internazionali. Boso  coetanea di Marco, in 17 anni di esperienza nel ruolo di account, si è occupata di clienti nazionali e internazionali, e di industry diverse tra cui Automotive, Energy, Food, Insurance, Pharma, ndr).

 

Davide Milani ha poi affiancato al ruolo di Account Director quello di Sustainability Manager, diventando così la figura di riferimento e di coordinamento interna ed esterna per l’agenzia sui temi di comunicazione sostenibile. Quali sono i primi risultati di questo suo lavoro? 

Sonia Magri: Da circa un anno Davide si sta occupando di analizzare e guidare il nostro approccio in ambito green. Il suo ruolo da un lato richiede di tenere teso il filo del dialogo con gli attori internazionali, fonti irrinunciabili di ispirazione; dall’altro, guarda all’approfondimento di tutte le tematiche locali e all’individuazione dei giusti partner a vario livello, da quello legale a quello produttivo e consulenziale.

 

Infine, quali sono i prossimi step nell’evoluzione della squadra di DDB Group? Quali reparti saranno rafforzati, quali nuove aree potrebbero aggiungersi all’offerta attuale?

Sonia Magri: Nel disegno che stiamo definendo il tavolo verrà allargato ad altri professionisti. Tra le aree interessate c’è il retail nelle sue svariate forme, inclusa la GDO. Un’area forte nel portfolio clienti di DDB che può beneficiare anche del supporto di solide spalle internazionali dove le competenze sono davvero tante e già messe a fattore comune in un centro di eccellenza a cui diamo il nostro contributo e da cui attingiamo per anticipare le tendenze e l’evoluzione tecnologica in rapido movimento nel settore. Anche la sostenibilità è un territorio consulenziale importante dove, come già detto, ci stiamo facendo trovare pronti non solo con le persone, ma con il know-how e le skill che ci consentano di affiancare sfide e ambizioni dei nostri clienti.